domenica 8 novembre 2015

1 / 1 Tu, piccolo infinito. Poesie per giovani innamorati. Testo spagnolo a fronte Tu, piccolo infinito. Poesie per giovani innamorati. Testo spagnolo a fronte by Pablo Neruda pubblicato da Salani

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Tu, piccolo infinito. Poesie per giovani innamorati. Testo spagnolo a fronte

Tu, piccolo infinito. Poesie per giovani innamorati. Testo spagnolo a fronte

by Pablo Neruda
pubblicato da Salani
"Io vi consiglio di ascoltare con attenzione questo grande poeta e di cercare di commuovervi con lui; ognuno alla propria maniera. La poesia richiede una lunga iniziazione, come qualsiasi sport, ma c'è nella vera poesia un profumo, un accento, un tratto luminoso che tutte le creature possono percepire. E voglia Iddio che vi serva per nutrire quel granello di pazzia che tutti portiamo dentro, che molti uccidono per mettersi l'odioso monocolo della pedanteria libresca e senza il quale è imprudente vivere." (Federico Garcia Lorca). La raccolta, curata da Donatella Ziliotto, contiene un pensiero di Daniele Silvestri.

1 / 1 Neruda legge Neruda. Testo spagnolo a fronte. Con CD Audio Neruda legge Neruda. Testo spagnolo a fronte. Con CD Audio by Pablo Neruda pubblicato da Casini

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Neruda legge Neruda. Testo spagnolo a fronte. Con CD Audio

Neruda legge Neruda. Testo spagnolo a fronte. Con CD Audio

by Pablo Neruda
pubblicato da Casini
Pablo Neruda legge e introduce alcune sue poesie, trasportando l'ascoltatore nel clima di un secolo inquieto, quel Novecento da poco trascorso. Attraverso le tragedie della guerra civile spagnola, della Seconda guerra mondiale, le sue vicende personali e l'impegno politico, il Poeta non dimentica l'esistenza del bello nella natura, guidandoci con la sua voce tra i panorami superbi dell'amato Cile. Il cofanetto contiene un libro e un CD. Il libro presenta una biografia dell'autore e i testi delle poesie in spagnolo con traduzione a fronte, arricchiti da note esplicative e curiosità e da introduzioni curate da Neruda stesso nell'intento di dialogare intimamente con il lettore. Il CD permette di apprezzare tredici delle composizioni più intense del Poeta direttamente dalla sua voce.

Poesie erotiche. Testo spagnolo a fronte by Pablo Neruda pubblicato da Guanda

Pubblicato da Neruda nel 1933, questo canzoniere erotico e amoroso raccoglie testi che risalgono a dieci anni prima, ma che sono ben lungi dal poter essere liquidati come semplici testimonianze di un apprendistato: ogni verso rivela infatti un poeta già maturo e padrone della propria arte. In questo piccolo libro conciso e folgorante, si ritrovano tutti i temi che daranno un accento inconfondibile alla sua opera futura: l'estremo soggettivismo, l'esaltazione romantica, la tensione estrema verso il segreto palpito del mondo e, non ultimo, il canto dell'amore e dell'eros intesi come esperienza di un dolore radicale e anelito metafisico.

1 / 1 Con i baci che imparai dalla tua bocca. Poesie inedite. Testo spagnolo a fronte Con i baci che imparai dalla tua bocca. Poesie inedite. Testo spagnolo a fronte by Pablo Neruda pubblicato da Passigli

DESCRIZIONE:A oltre quarant'anni dalla scomparsa di Pablo Neruda escono le poesie inedite ritrovate in quaderni e in altri fogli appartenenti agli archivi della fondazione che conserva l'intero patrimonio del grande poeta cileno. Procedendo infatti alla catalogazione completa dei documenti esistenti, si è visto che oltre alle otto raccolte uscite postume, ma già predisposte dallo stesso Neruda - tutte pubblicate dalla Passigli Editori nel corso di questi anni -, restavano altre poesie inedite, databili a partire dagli anni Cinquanta fino agli ultimi mesi di vita: poesie di varia ispirazione, tra cui spiccano alcune poesie d'amore, come "Cosa dà alla tua mano d'oro la foglia d'autunno che canta", la bellissima lunga poesia dedicata a Matilde Urrutia. Non è facile sapere per quale motivo non furono pubblicate. In alcuni casi si tratta certamente di poesie di grande rilievo, e nel complesso, pur con i limiti delle raccolte non riviste dagli autori, di un nuovo e importante tassello nella produzione del poeta cileno. Come scrive nella nota introduttiva Dario Oses, direttore della biblioteca e degli archivi della Fondazione a Isla Negra, "per la loro qualità letteraria e per il loro interesse, sono poesie che meritano senz'altro di essere aggiunte all'opera stampata e conosciuta di Pablo Neruda". Prefazione di Pere Gimferrer.

Con i baci che imparai dalla tua bocca. Poesie inedite. Testo spagnolo a fronte by Pablo Neruda

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Con i baci che imparai dalla tua bocca. Poesie inedite. Testo spagnolo a fronte

Con i baci che imparai dalla tua bocca. Poesie inedite. Testo spagnolo a fronte

by Pablo Neruda
pubblicato da Passigli

LETTERATURA STRANIERA

Classificazione
Autore

EDITORE

Casa editrice
Passigli
La presentazione e le recensioni di Crepuscolario, poesie di Pablo Neruda edite da Passigli. Se l'esordio letterario di Pablo Neruda è rappresentato dalla 'Cancion de la fiesta' con la quale aveva ottenuto, ancora diciassettenne, il primo premio nel certame poetico di Santiago del 1921, la prima vera raccolta organica del grande poeta cileno è questo Crepuscolario, pubblicato nel 1923. Il titolo estende a tutta la raccolta, permeata da un clima notturno e di accentuato erotismo, la sezione dedicata a 'I crepuscoli di Maruri', cioè della calle Maruri a Santiago, dove al n. 513 il poeta, giovane e povero studente, si era trasferito per frequentare l'Istituto Pedagogico.

LETTERATURA STRANIERA

Classificazione
Autore

EDITORE

Casa editrice
Passigli
Non certo un libro di memorie o un punto finale dell' attività creativa di Neruda, ma semmai la testimonianza di una vita inquieta e piena. Attraverso l'evocazione, la critica e il trasporto lirico, il Memoriale di Isla Negra, apparso per la prima volta nel 1964, va ad integrare quell'immagine di poeta 'civile' resa celebre in tutto il mondo dal 'Canto generale'.

LETTERATURA STRANIERA

Classificazione
Autore

EDITORE

Casa editrice Einaudi
Nel fluire ininterrotto e bizzarro dei ricordi, si riaffacciano sulla scena della memoria le donne amate, contadini e operai, grandi protagonisti del secolo breve: Gandhi, Nehru, Stalin, Castro, il Che e le tante città della sua «residencia en la tierra». Neruda è un osservatore sottile, spiritoso, qualche volta fazioso. E mentre descrive persone e luoghi ci racconta i suoi libri, il lavorio poetico che accompagna ogni momento della sua vita. Confesso che ho vissuto è l'affascinante autobiografia di un uomo che ha calcato il palcoscenico della storia e dell'arte, ma che ha anche «vissuto» nelle pieghe contraddittorie delle relazioni amorose, dei contrasti tra amici, negli interstizi umorali delle cose.

sabato 7 novembre 2015

bibliografia

  • Pablo Neruda, Canto General, traduzione di Dario Puccini, Sansoni.
  • Pablo Neruda, Cento sonetti d'amore, traduzione di Roberta Bovaia, Guanda.
  • Pablo Neruda, Confesso che ho vissuto, traduzione di Giulio Stocchi e Savino D'Amico, SugarCo, 1974.
  • Pablo Neruda, Incitamento al nixonicidio e elogio della rivoluzione cilena, traduzione di Ignazio Delogu, Roma, Editori Riuniti, 1973.
  • Pablo Neruda, Odi elementari, traduzione di Roberta Bovaia, Guanda.
  • Pablo Neruda, Poesie erotiche, traduzione di Roberta Bovaia, Guanda.
  • Pablo Neruda, Venti poesie d'amore e una canzone disperata, traduzione di Roberta Bovaia, Guanda.

Citazioni su Pablo Neruda

  • Cade Salvador Allende al suo posto di lotta, la libertà si spegne nel Cile e si spegne anche la voce del grande poeta Pablo Neruda, il poeta «della dignità umana violata». Questa voce, che aveva denunciato al mondo intero la miseria del suo popolo sfruttato, ora tace per sempre. L'ultima sua poesia fu un atto di accusa contro i generali spergiuri. La sua casa è stata distrutta, i suoi libri bruciati. (Sandro Pertini)
  • Dacci le tue fiamme, | la poesia di fuoco | che marcò tiranni, | traditori e lacchè. (Miguel Ángel Asturias)
  • Lo diceva Neruda che di giorno si suda – Ma la notte no! – | Lo diceva Picasso, io di giorno mi scasso – Ma la notte no! (Quelli della notte)
  • Il Poeta agonizzò nella sua casa vicino al mare. Era malato e gli eventi degli ultimi tempi esaurirono il suo desiderio di vivere. La truppa gli aveva violato la casa, avevano rovistato tra le sue collezioni di conchiglie, di chiocciole, tra le sue farfalle, tra i suoi libri, tra i suoi quadri, tra i suoi versi inconclusi, cercando armi sovversive e comunisti nascosti finché il suo vecchio cuore di bardo non aveva cominciato a vacillare. Lo portarono alla capitale. Morì quattro giorni dopo e le ultime parole dell'uomo che aveva cantato alla vita furono: Li fucilarono! Li fucileranno! Nessuno dei suoi amici poté stargli vicino nell'ora della morte, perché erano fuorilegge, profughi, esiliati o morti. La sua casa azzurra in collina era semirovinata, il pavimento bruciato e i vetri rotti, non si sapeva se fosse opera dei militari, come dicevano i vicini, o dei vicini, come dicevano i militari. (Isabel Allende)
  • Un poeta più vicino alla morte che alla filosofia; più vicino al dolore che all'intelligenza; più vicino al sangue che all'inchiostro. (Federico García Lorca)
  • Un uomo vero che ormai sa che il giunco e la rondine sono più eterni della guancia dura della statua. (Federico García Lorca)

Confesso che ho vissuto

  • Il bimbo che non gioca non è un bimbo, però l'uomo che non gioca ha perso per sempre il bimbo che viveva in lui e che gli mancherà molto.
  • La poesia è sempre un atto di pace. Il poeta nasce dalla pace come il pane nasce dalla farina.
  • La pazzia, una certa pazzia, va molte volte a braccetto con la poesia.
  • Il presidente della repubblica del Cile, Salvador Allende, che li aspettava nel suo ufficio, senz'altra compagnia che il suo grande cuore, avvolto dal fumo e dalle fiamme. Dovevano approfittare di un'occasione così bella. Bisognava mitragliarlo perché non si sarebbe mai dimesso dalla sua carica. Quel corpo è stato sepolto segretamente in un posto qualsiasi. Quel cadavere che andò alla sepoltura accompagnato da una sola donna che portava in sé tutto il dolore del mondo, quella gloriosa figura morta era crivellata e frantumata dai colpi delle mitragliatrici dei soldati del Cile, che ancora una volta avevano tradito il Cile.

Incitamento al nixonicidio e elogio della rivoluzione cilena

  • Per un atto d'amore al mio paese | io ti reclamo, fratello necessario, | vecchio Walt Whitman dalla mano grigia,| affinché col tuo appoggio straordinario | verso a verso uccidiamo alla radice | Nixon, Presidente sanguinario. (da Comincio invocando Walt Whitman)
  • Chiedendo al vecchio bardo che mi investa, | assumo i miei doveri di poeta | armato del sonetto terrorista; | perchè devo dettare senza pena | la sentenza fin'ora non mai vista | di fucilare un criminale ardente | che nonostante i suoi viaggi sulla luna | ha ucciso sulla terra tanta gente, | che la carta mi sfugge e la penna mi manca | nello scrivere il nome del malvagio, | del genocida della Casa Bianca. (da Comincio invocando Walt Whitman)
  • Qui si tratta di essere o non essere: | se lasciamo che viva il delinquente | continueranno i popoli a soffrire | e il delitto sarà ancora Presidente | rubando al Cile il rame nelle Dogane | in Vietnam sventrando gli innocenti. (da Mi separo da altri temi)
  • Attender non si può una settimana | né un sol giorno perché, con che coraggio, | se è per la sua atrocità inumana | che schiacceremo questo scarafaggio, | ed è un orgoglio per un uomo intero | che tollerò il pugnal della notizia. (da Mi separo da altri temi)
  • Il tribunal di sangue che s’inizia | e, anche se è un poeta il giustiziere, | m’han consegnato i popoli una rosa, | perché con il mio verso veritiero, | io castighi la rabbia poderosa | del boia senza fine comandato. (da Mi separo da altri temi)
  • Contare non si può su un pentimento | né attendersi dal ciel questo lavoro: | chi alla terra portò questo tormento | deve trovare i suoi giudici qui sotto, | per la giustizia e per l’ammaestramento. (da La canzone del castigo)

Odi elementari

  • Oggi lasciate | che sia felice, | io e basta, | con o senza tutti, | essere felice | con l'erba | e la sabbia, | essere felice | con l'aria e la terra, | essere felice | con te, con la tua bocca, | essere felice. (da Ode al giorno felice)
  • L'uomo vuol essere pesce e uccello, | il serpente vorrebbe avere ali, | il cane è un leone spaesato, | l'ingegnere vuol essere poeta, | la mosca studia per rondine, | il poeta cerca di imitare la mosca, | ma il gatto | vuole solo esser gatto | ed ogni gatto è gatto | dai baffi alla coda, | dal fiuto al topo vivo, | dalla notte fino ai suoi occhi d'oro. (da Ode al gatto)
  • Io non ricordo a che età, né dove, | se nel grande, umido sud, o sulla temibile | costa, sotto il breve grido del gabbiano, | toccai una mano ed era la mano di Walt Whitman: | solcai la terra con i piedi nudi, andai sull'erba, | sulla ferma rugiada di Walt Whitman. | Durante tutta la mia gioventù questa mano mi tenne compagnia | questa rugiada, sua fermezza di pino patriarcale, | la sua vastità di prateria, la sua missione di pace circolatoria. | Senza sdegnare i doni della terra né la copiosa | curva del capitello né l'iniziale purpurea della saggezza, | tu mi hai insegnato ad essere americano, hai sollevato | i miei occhi ai libri, verso il tesoro dei grani: | ampio nella chiarità nella pianura mi hai fatto vedere | l'alto monte tutelare | - Attraverso echi sotterranei per me hai raccolto ogni cosa, | tutto quel che è spuntato è stato da te raccolto galoppando nell'alfalfa, | cogliendo papaveri per me, visitando fiumi, | accudendo la sera alle cucine. (da Ode a Walt Whitman[5])
  • Però canta nelle stazioni suburbane la tua voce, | e sui moli vespertini, come acqua scura la tua parola. | Il tuo popolo bianco negro, popolo di poveri popolo semplice | come tutti i popoli, non dimentica la tua campana: | si riunisce cantando sotto la magnitudine della tua vita spaziosa. | Cammina tra i popoli con il tuo amore carezzando | il puro crescere della fraternità sulla terra. (da Ode a Walt Whitman)
  • Il carciofo | dal tenero cuore | si vestì da guerriero, zitto, costruì | una piccola cupola | si conservò | impermeabile | sotto | le sue squame. (da Ode al carciofo)
  • In dicembre | senza pausa | il pomodoro, | invade | le cucine, | entra per i pranzi, | si siede | riposato | nelle credenze, | tra i bicchieri. (da Ode al pomodoro)
  • Dobbiamo, purtroppo, | assassinarlo: | affonda | il coltello | nella sua polpa vivente, | è una rossa | viscera,| un sole | fresco, | profondo, | inesauribile, | riempie le insalate | del Cile. (da Ode al pomodoro)
  • Se potessi piangere di paura in una casa abbandonata, | se potessi cavarmi gli occhi e mangiarmeli, | lo farei per la tua voce di arancio in lutto | e per la tua poesia che vien fuori gridando. (da Ode a Federico García Lorca)

Cento sonetti d'amore

  • L'amore, mentre la vita ci incalza, | è semplicemente un'onda alta sopra le onde.
  • La parola è un'ala del silenzio. (dal Sonetto XLIV[4])
  • Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio | o freccia di garofani che propagano il fuoco: | t'amo come si amano certe cose oscure, | segretamente, tra l'ombra e l'anima. | T'amo come la pianta che non fiorisce e reca | dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori; | grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo | il concentrato aroma che ascese dalla terra. (dal Sonetto XVII)
  • Il mio amore ha due vite per amarti. | Per questo t'amo quando non t'amo | e per questo t'amo quando t'amo. (dal Sonetto XLIV)

canto general

  • Sali con me, amore americano. | Bacia con me le enigmatiche pietre | L'argento scrosciante dell'Urubamba | fa volare il polline nella sua coppa gialla. (da Alture di Machu Picchu)
  • Chi ha catturato il fulmine dal freddo | lasciandolo incatenato sull'altura, | scisso nelle sue lacrime glaciali, | sbattuto nelle sue rapide spade, | a percuotere i suoi stami agguerriti, | condotto sul suo letto di guerriero, | sbigottito nel suo approdo di roccia? (da Alture di Machu Picchu)
  • Amore, non toccare la frontiera, | non adorare la testa sommersa: | lascia che il tempo compia la sua altezza | nella sua sala di sorgenti infrante, | e, tra l'acqua veloce e le muraglie, | raccogli l'aria della valle stretta, | le parallele lamine del vento, | il fosso cieco delle cordigliere, | lo scabro saluto della rugiada, | e sali, di fiore in fiore, nella macchia, | calcando il serpente precipitato. (da Alture di Machu Picchu)
  • Appena squillò la tromba, | tutto era pronto sulla terra, | e Geova divise il mondo | tra Coca-Cola Inc., Anaconda, | Ford Motors, e altre società: | la Compagnia United Fruit | si riservò la parte piú succosa, | la costa centrale della mia terra, | la dolce cintura d'America. (da La United Fruit Co.)
  • Ribattezzò le sue terre | “Repubbliche Banane”, | e sopra i morti addormentati, | sopra gli inquieti eroi | che conquistarono la grandezza, | la libertà e le bandiere, | instaurò l'opera buffa. (da La United Fruit Co.)
  • Frattanto, entro gli abissi | pieni di zucchero dei porti, | cadevano indios sepolti | dal vapore del mattino: | rotola un corpo, una cosa | senza nome, un numero caduto, | un grappolo di frutta morta | finita nel letamaio. (da La United Fruit Co.)
  • Il piccolo palazzo luccica come un orologio | e le felpate e rapide risate | attraversano a volte i corridoi | e si riuniscono alle voci morte | e alle bocche azzurre sotterrate di fresco. (da I dittatori)
  • Mio popolo, popolo mio, solleva il tuo destino! | Distruggi la prigione, apri i muri che ti rinchiudono! | Schiaccia il passo torvo del topo che comanda | dalla sua reggia: alza le tue lance all'aurora, | e lascia che nel più alto la tua stella irata | baleni e illumini le strade d'America.

Venti poesie d'amore e una canzone disperata

Perché tu possa ascoltarmi | le mie parole | si fanno sottili, a volte, | come impronte di gabbiani sulla spiaggia. (V – Perché tu possa ascoltarmi)
Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi. | Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia. | Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole. | Tutto ti prendi tu, tutto. | E io le intreccio tutte in una collana infinita | per le tue mani bianche, dolci come l'uva. (da Perché tu possa ascoltarmi)
Non assomigli più a nessuna da quando ti amo. (XIV – Giochi tutti i giorni con la luce dell'universo)
Voglio fare con te | quello che la primavera fa con i ciliegi. (XIV – Giochi tutti i giorni con la luce dell'universo)
Mi ricevi | come il vento la vela. | Ti ricevo | come il solco il seme. (Canzone del maschio e della femmina)
È così breve l'amore, ed è sì lungo l'oblio. (da Posso scrivere i versi...[3])
Lascia che ti parli pure col tuo silenzio | chiaro come una lampada, semplice come un anello. | Sei come la notte, silenziosa e costellata. | Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice. (da Mi piaci quanto taci)
Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi. | E poiché io ti amo, i pini nel vento | vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico. (da Qui ti amo...)
Per il mio cuore basta il tuo petto, | per la tua libertà bastano le mie ali. | Dalla mia bocca arriverà fino in cielo | ciò che stava sopito sulla tua anima. (da Per il mio cuore)

poesie erotiche

  • È qualcosa che mi rapisce da dentro e mi cresce | immensamente vicino, quando lei è al mio fianco, | è come una marea che s'infrange nei suoi occhi | e bacia la sua bocca, i suoi seni e le sue mani. || Tenerezza di dolore, e dolore d'impossibile, ala dei desideri terribili, | che si agita nella notte della mia carne e della sua | con una forza acuta di frecce nel cielo. (II, È come una marea)
  • Fuggi. Allontanati. Estinguiti. La mia anima deve stare sola. | Deve crocefiggersi, scheggiarsi, girare, | versarsi, corrompersi da sola, | aperta alla marea dei pianti, | bruciando nel ciclone delle furie, | eretta tra i monti e gli uccelli, | annichilirsi, sterminarsi sola, | abbandonata e unica come un faro di spavento. (III, Sei tutta di spume)
  • La tua voce, il tuo viso pallido, la tua tenerezza, i tuoi occhi. | La sottile carezza che ti fa bruciare tutta. | Le due braccia che emergono come giunchi di stupore. | Tutto il tuo corpo acceso di biancore nel ventre. | Le gambe pigre. Le ginocchia. Le spalle. | La chioma di ali nere che volano attorno. | I ragni scuri del pube in riposo. (VII, Anima mia!)
  • Liberami da me. Voglio uscire dalla mia anima. | Io sono questo essere che geme, che brucia, che soffre. | Io sono questo essere che attacca, che urla, che canta. | No, non voglio essere così. | Aiutami a rompere queste porte immense. (VIII, Riempiti di me)

citazioni di pablo neruda

  • Amo l'amore che si suddivide | in baci, letto e pane. | Amore che può essere eterno | e può esser fugace. || Amore che vuol liberarsi | per tornare ad amare. (da Farewell, in Crepuscolario)
  • Amo l'amore dei marinai | che baciano e se ne vanno. || Lasciano una promessa. | Mai più ritornano. || In ogni porto una donna attende: | i marinai baciano e se ne vanno. || Una notte si coricano con la morte | nel letto del mare. (da Farewell, in Crepuscolario, a cura di Giuseppe Bellini, Passigli)
  • Che hai, che abbiamo, | che ci accade? | Ahi il nostro amore è una corda dura | che ci lega ferendoci | e se vogliamo | uscire dalla nostra ferita, | separarci, | ci stringe un nuovo nodo e ci condanna | a dissanguarci e a bruciarci insieme. (da L'amore, ne I versi del capitano, a cura di Giuseppe Bellini, Passigli)
  • Bella, | come nella pietra fresca | della sorgente, l'acqua | apre un ampio lampo di spuma, | così è il sorriso del tuo volto, | bella. (da Bella, ne I versi del capitano)
  • Per questo devo tornare | a tanti luoghi futuri | per incontrarmi con me stesso | ed esaminarmi senza sosta, | senz'altro testimone che la luna | e poi fischiare di gioia | calpestando pietre e zolle, | senz'altro compito che esistere, | senz'altra famiglia che la strada. (Il vento, in Fine del mondo)
  • Nixon, Frei e Pinochet | fino a oggi, fino a questo amaro | mese di settembre | dell'anno 1973, con Bordaberry, Garrastuzu e Banzer, | iene voraci [...] satrapi mille volte venduti | e traditori, eccitati | dai lupi di New York. (I satrapi

sabato 31 ottobre 2015

Edizioni in italiano delle opere di Neruda

  • Si desti il taglialegna, Roma, Rinascita, 1951.
  • Poesie, Torino, Einaudi, 1952; Firenze, Sansoni, 1962.
  • Canto generaleLa lampada sulla terra, Parma, Guanda, 1955.
  • Cento sonetti d'amore, Milano, Nuova Accademia, 1960.
  • Pablo Neruda, Milano, Nuova Accademia, 1960.
  • Pagine d'autunno, Milano, Nuova Accademia, 1961.
  • Storia di acque, di boschi, di popoli, Milano, Nuova Accademia, 1961.
  • 20 poesie d'amore e una canzone disperata, Milano, Nuova Accademia, 1962.
  • Tutte le opere di Neruda
I, Stravagario, Milano, Nuova Accademia, 1963.
II, Poesia d'amore, Milano, Nuova Accademia, 1963.
III, Memoriale di Isla Negra, Milano, Nuova Accademia, 1965.
  • Sommario. Libro dove nasce la pioggia, Alpignano, Stamperia A. Tallone, 1963.
  • I versi del capitano, Milano, Nuova Accademia, 1963.
  • Antologia poetica, Milano, Mursia, 1968.
  • CrepuscolarioVenti poesie d'amore e una canzone disperataTentativo dell'uomo infinitoL'abitante e la sua speranzaAnelliIl fromboliere entusiasta, Firenze-Milano, Sansoni-Nuova Accademia, 1969.
  • Tre residenze sulla terra, Milano, Sansoni-Accademia, 1969.
  • Splendore e morte di Joaquin Murieta. Bandito cileno giustiziato in California il 23 luglio 1853, Torino, Einaudi, 1970.
  • Fine del mondo, Milano, Accademia, 1972.
  • Un poeta nella strada, L'Aquila, Japadre, 1972.
  • Elegia dell'assenza, Roma, Editori Riuniti, 1973.
  • Incitamento al nixonicidio e elogio della rivoluzione cilena, Roma, Editori Riuniti, 1973.
  • 2000, Firenze, Passigli, 1974.
  • Confesso che ho vissuto, Milano, SugarCo, 1974.
  • Le opere. Poesia, Torino, UTET, 1974.

Errori di attribuzione

« Muore lentamente chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. »
Questo è il primo verso di una poesia dal titolo ¿Quién muere? diffusasi via posta elettronica ed erroneamente attribuita a Pablo Neruda, come confermano la Fundación Pablo Neruda e Stefano Passigli, presidente della Passigli Editori, editore delle opere di Neruda in Italia: «Chi conosce la sua poesia si accorge all'istante che quei versi banali e vagamente new-age non possono certo essere opera di uno dei più grandi poeti del Novecento». La poesia, il cui vero titolo è A Morte Devagar, appartiene in realtà alla scrittrice e poetessa brasiliana Martha Medeiros, ed è stata pubblicata il 1º novembre 2000 sul quotidiano Zero Hora di Porto Alegre in Brasile.[31]
  • È proibito
« È proibito piangere senza imparare, svegliarti la mattina senza sapere che fare avere paura dei tuoi ricordi. »
Molto simile al primo, è caratterizzato anch'esso dall'uso della stessa figura retorica, l'anafora, anche questo poemetto si è diffuso attraverso la posta elettronica e i social network ed è stato erroneamente attribuito a Pablo Neruda. In realtà la paternità dell'opera, il cui titolo originale è "Queda Prohibido", appartiene ad Alfredo Cuervo Barrero. Il poema è iscritto nel Registro delle Proprietà Intellettuali di Biscaglia, a nome dello stesso autore, con numero di iscrizione BI -13- 03.

film

postume

Pubblicate in vita

Crepuscolario, Santiago, Ediciones Claridad, 1923; edizione definitiva, Santiago, Nascimento 1924
Veinte poemas de amor y una canciòn desesperada, Santiago, Nascimento 1924; versione definitiva Santiago, Nascimento, 1932.
Tentativa del hombre infinito, Santiago, Nascimento, 1933.
El habitante y su esperanza, Santiago, Nascimento, 1926, prosa.
Anillos, Santiago, Nascimento, 1926, prosa, in collaborazione con il suo amico scrittore Tomás Lago.
El hondero entusiasta, Santiago, Empresa Letras, 1933.
Residencia en la tierra (1925-1931), Santiago, Nascimento 1933.
Residencia en la tierra (1925-1935), Spagna, Madrid, Cruz y Raya, 1935, 2 volumi.
España en el corazòn, Santiago, Ercilla, 1937
Las furias y las penas, Santiago, Nascimento, 1939
Tercera residencia (1935-1945), Argentina, Buenos Aires, Losada 1947; per la sezione IV, España en el corazòn, vedi sopra
Alturas de Macchu Picchu. Santiago, Ediciones de Libreria Neira, 1947.
Canto general, Messico, Talleres Gráficos de la Nación, 1950.
Los versos del capitán, Italia, Napoli, Arte Tipografica, 1952.
Todo el amor, Santiago, Nascimento, 1953
Las uvas y el viento, Santiago, Nascimento, 1954.
Odas elementales, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1954.
Viajes, Santiago, Nascimento, 1955
Nuevas odas elementales, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1956.
Tercer libro de las odas, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1957.
Estravagario, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1958.
Navegaciones y regresos, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1959.
Cien sonetos de amor, Santiago, Ed. Universitaria, 1959.
Canción de gesta, Cuba, La Habana, Imprenta Nacional de Cuba, 1960.
Las piedras de Chile, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1961.
Cantos cerimoniales, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1961.
Plenos poderes, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1962.
Sumario. Libro donde nace la lluvia, Italia, Alpignano, Tallone, 1963.
Memorial de Isla Negra, Argentina, Buenos Aires, Losada 1964, 5 volumi, il primo costituito dall'opera precedente.
Arte de pájaros, Santiago, Ediciones Sociedad de Amigos del Arte contemporáneo, 1966, illustrato.
Una casa en la arena, Spagna, Barcellona, Lumen, 1966
Fulgor y muerte de Joaquín Murieta, Santiago, Zig-Zag, 1967, opera teatrale
La barcarola, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1967.
La manos del día, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1968.
Comiendo en Hungría, Spagna, Barcellona, Lumen, 1968
La copa de sangre, Italia, Alpignano, Tallone, 1969
Aún, Santiago, Nascimento, 1969.
Fin de mundo, Santiago, Edición de la Sociedad de Arte Contemporáneo, 1969.
Maremoto, Santiago, Sociedad de Arte Contemporáneo, 1970
La espada encendida, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1970.
Las piedras del cielo, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1970.
Geografía infructuosa, Argentina, Buenos Aires, Losada, 1972.
La rosa separada, Francia, Parigi, Éditions du dragón, 1972.
Incitación al nixonicidio y alabanza de la revolución chilena, Santiago, Empresa Editora Nacional Quimantú, 1973.

Raccolte di poesie

  • 1923 Crepusculario
  • 1924 Veinte poemas de amor y una canción desesperada
  • 1933 Residencia en la tierra
  • 1937 España en el corazón (stampato nel '35, in piena guerra civile, dai soldati repubblicani, con carta da loro stessi prodotta, edizioni Ejercito del Este)
  • 1950 Canto general
  • 1953 Los Versos del Capitán
  • 1954 U cas y el Viento
  • 1960 Las piedras de Chile
  • 1964 Memorial de Isla Negra
  • 1970 Las piedras del cielo
  • 1973 Confieso que he vivido (Autobiografia)

Poetica

« Amo l'amore che si suddivide / in baci, letto e pane. / Amore che può essere eterno / e può esser fugace. / Amore che vuol liberarsi / per tornare ad amare. »
(Farewell, in Crepuscolario)
La poetica di Neruda spazia dal realismo al surrealismo, dalla lirica intimista a quella civile e politica. Tra i suoi principali ispiratori e modelli vi sono Francisco de QuevedoWalt Whitman (da lui spesso citato direttamente, come il suo maestro e la sua guida morale e artistica) eArthur Rimbaud, come rilevato dal critico Leo Spitzer.[29] Secondo Neruda, la poesia è un atto di pace e amore, ma egli è costretto dalle circostanze a combattere chi questa pace vuole distruggere, come nei versi diretti contro i dittatori, il neocolonialismo e l'imperialismo statunitensi (emblematici sono il Canto general e Incitamento al nixonicidio e celebrazione della rivoluzione cilena), in cui la rabbia del poeta verso chi rovina la purezza della vita viene palesata; la sua ispirazione più profonda però non viene mai messa in ombra:
« La poesia è sempre un atto di pace. Il poeta nasce dalla pace come il pane nasce dalla farina. »
(da Confesso che ho vissuto)
Egli esprime un concetto romantico e drammatico della vita, amante delle piccole cose e della sua terra e in rivolta con le convenzioni, l'ordine costituito e le banalità della vita moderna.[30] Il tema dell'amore per la vita si accompagna all'indagine sulla morte e sull'esistenza, alla ricerca di una libertà assoluta e quindi al disprezzo per i tiranni e per il potere (in questo senso va intesa anche la sua sentimentale adesione alle idee comuniste, senza dogmatismo e sempre pronta e mettersi in discussione).[30]
Per quanto riguarda la forme e la metrica, Neruda predilige le forme semplici, come il verso libero, molto attento al linguaggio, estrememamente ricco e potente, palpitante di emozioni vitali. Egli vuole anche essere una voce epica per la celebrazione della storia e del popolo dell'America latina, di cui reinventa anche i miti e le leggende, utilizzandole come sfondo alla sua critica del presente; ma l'argomento principale della sua poesia resta certamente l'amore: verso l'esistenza, verso la donna amata, verso il suo Paese, l'umanità, la natura, le piante, il cibo e gli animali (si veda Alture di Machu Picchu e le varie Odi elementariOde al gattoOde al pomodoroOde al carciofo, ecc.), tutto ciò che suscita un sentimento di connessione e felicità nel poeta.[30]