- È qualcosa che mi rapisce da dentro e mi cresce | immensamente vicino, quando lei è al mio fianco, | è come una marea che s'infrange nei suoi occhi | e bacia la sua bocca, i suoi seni e le sue mani. || Tenerezza di dolore, e dolore d'impossibile, ala dei desideri terribili, | che si agita nella notte della mia carne e della sua | con una forza acuta di frecce nel cielo. (II, È come una marea)
- Fuggi. Allontanati. Estinguiti. La mia anima deve stare sola. | Deve crocefiggersi, scheggiarsi, girare, | versarsi, corrompersi da sola, | aperta alla marea dei pianti, | bruciando nel ciclone delle furie, | eretta tra i monti e gli uccelli, | annichilirsi, sterminarsi sola, | abbandonata e unica come un faro di spavento. (III, Sei tutta di spume)
- La tua voce, il tuo viso pallido, la tua tenerezza, i tuoi occhi. | La sottile carezza che ti fa bruciare tutta. | Le due braccia che emergono come giunchi di stupore. | Tutto il tuo corpo acceso di biancore nel ventre. | Le gambe pigre. Le ginocchia. Le spalle. | La chioma di ali nere che volano attorno. | I ragni scuri del pube in riposo. (VII, Anima mia!)
- Liberami da me. Voglio uscire dalla mia anima. | Io sono questo essere che geme, che brucia, che soffre. | Io sono questo essere che attacca, che urla, che canta. | No, non voglio essere così. | Aiutami a rompere queste porte immense. (VIII, Riempiti di me)
sabato 7 novembre 2015
poesie erotiche
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