- Oggi lasciate | che sia felice, | io e basta, | con o senza tutti, | essere felice | con l'erba | e la sabbia, | essere felice | con l'aria e la terra, | essere felice | con te, con la tua bocca, | essere felice. (da Ode al giorno felice)
- L'uomo vuol essere pesce e uccello, | il serpente vorrebbe avere ali, | il cane è un leone spaesato, | l'ingegnere vuol essere poeta, | la mosca studia per rondine, | il poeta cerca di imitare la mosca, | ma il gatto | vuole solo esser gatto | ed ogni gatto è gatto | dai baffi alla coda, | dal fiuto al topo vivo, | dalla notte fino ai suoi occhi d'oro. (da Ode al gatto)
- Io non ricordo a che età, né dove, | se nel grande, umido sud, o sulla temibile | costa, sotto il breve grido del gabbiano, | toccai una mano ed era la mano di Walt Whitman: | solcai la terra con i piedi nudi, andai sull'erba, | sulla ferma rugiada di Walt Whitman. | Durante tutta la mia gioventù questa mano mi tenne compagnia | questa rugiada, sua fermezza di pino patriarcale, | la sua vastità di prateria, la sua missione di pace circolatoria. | Senza sdegnare i doni della terra né la copiosa | curva del capitello né l'iniziale purpurea della saggezza, | tu mi hai insegnato ad essere americano, hai sollevato | i miei occhi ai libri, verso il tesoro dei grani: | ampio nella chiarità nella pianura mi hai fatto vedere | l'alto monte tutelare | - Attraverso echi sotterranei per me hai raccolto ogni cosa, | tutto quel che è spuntato è stato da te raccolto galoppando nell'alfalfa, | cogliendo papaveri per me, visitando fiumi, | accudendo la sera alle cucine. (da Ode a Walt Whitman[5])
- Però canta nelle stazioni suburbane la tua voce, | e sui moli vespertini, come acqua scura la tua parola. | Il tuo popolo bianco negro, popolo di poveri popolo semplice | come tutti i popoli, non dimentica la tua campana: | si riunisce cantando sotto la magnitudine della tua vita spaziosa. | Cammina tra i popoli con il tuo amore carezzando | il puro crescere della fraternità sulla terra. (da Ode a Walt Whitman)
- Il carciofo | dal tenero cuore | si vestì da guerriero, zitto, costruì | una piccola cupola | si conservò | impermeabile | sotto | le sue squame. (da Ode al carciofo)
- In dicembre | senza pausa | il pomodoro, | invade | le cucine, | entra per i pranzi, | si siede | riposato | nelle credenze, | tra i bicchieri. (da Ode al pomodoro)
- Dobbiamo, purtroppo, | assassinarlo: | affonda | il coltello | nella sua polpa vivente, | è una rossa | viscera,| un sole | fresco, | profondo, | inesauribile, | riempie le insalate | del Cile. (da Ode al pomodoro)
- Se potessi piangere di paura in una casa abbandonata, | se potessi cavarmi gli occhi e mangiarmeli, | lo farei per la tua voce di arancio in lutto | e per la tua poesia che vien fuori gridando. (da Ode a Federico García Lorca)
sabato 7 novembre 2015
Odi elementari
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