- Sali con me, amore americano. | Bacia con me le enigmatiche pietre | L'argento scrosciante dell'Urubamba | fa volare il polline nella sua coppa gialla. (da Alture di Machu Picchu)
- Chi ha catturato il fulmine dal freddo | lasciandolo incatenato sull'altura, | scisso nelle sue lacrime glaciali, | sbattuto nelle sue rapide spade, | a percuotere i suoi stami agguerriti, | condotto sul suo letto di guerriero, | sbigottito nel suo approdo di roccia? (da Alture di Machu Picchu)
- Amore, non toccare la frontiera, | non adorare la testa sommersa: | lascia che il tempo compia la sua altezza | nella sua sala di sorgenti infrante, | e, tra l'acqua veloce e le muraglie, | raccogli l'aria della valle stretta, | le parallele lamine del vento, | il fosso cieco delle cordigliere, | lo scabro saluto della rugiada, | e sali, di fiore in fiore, nella macchia, | calcando il serpente precipitato. (da Alture di Machu Picchu)
- Appena squillò la tromba, | tutto era pronto sulla terra, | e Geova divise il mondo | tra Coca-Cola Inc., Anaconda, | Ford Motors, e altre società: | la Compagnia United Fruit | si riservò la parte piú succosa, | la costa centrale della mia terra, | la dolce cintura d'America. (da La United Fruit Co.)
- Ribattezzò le sue terre | “Repubbliche Banane”, | e sopra i morti addormentati, | sopra gli inquieti eroi | che conquistarono la grandezza, | la libertà e le bandiere, | instaurò l'opera buffa. (da La United Fruit Co.)
- Frattanto, entro gli abissi | pieni di zucchero dei porti, | cadevano indios sepolti | dal vapore del mattino: | rotola un corpo, una cosa | senza nome, un numero caduto, | un grappolo di frutta morta | finita nel letamaio. (da La United Fruit Co.)
- Il piccolo palazzo luccica come un orologio | e le felpate e rapide risate | attraversano a volte i corridoi | e si riuniscono alle voci morte | e alle bocche azzurre sotterrate di fresco. (da I dittatori)
- Mio popolo, popolo mio, solleva il tuo destino! | Distruggi la prigione, apri i muri che ti rinchiudono! | Schiaccia il passo torvo del topo che comanda | dalla sua reggia: alza le tue lance all'aurora, | e lascia che nel più alto la tua stella irata | baleni e illumini le strade d'America.
sabato 7 novembre 2015
canto general
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento